Descalzi al FT:: "Il politicamente corretto? Lo odio. In Congo ho rischiato"

24 giu 2025

"Odio il politicamente corretto, lo vedo come una costrizione, una barriera. E’ finto... Odio il mainstream". L’amministratore delegato di Eni...
"Odio il politicamente corretto, lo vedo come una costrizione, una barriera. E’ finto... Odio il mainstream". L’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi (nella foto) confessa al Financial Times di rigettare da tempo il pensiero conformista incontrato in Europa. E in un’intervista svela molti aneddoti della sua carriera e della sua vita personale. "Dici quello che dicono tutti, e se non lo fai non sei nel club giusto. Questo è un modo per restare fermi. Una scatola vuota, un concetto vuoto. Nella vita bisogna mettere tutto in discussione", dice.
Negli anni ‘90, mentre infuriava la guerra civile nella Repubblica del Congo, racconta Descalzi, l’allora manager 41enne dormiva sotto al letto insieme alle sue figlie, per evitare di essere colpito da colpi da arma da fuoco durante la notte. "Mia moglie era incinta. Fortunatamente riuscì a lasciare il Paese. Io rimasi bloccato con le mie due bambine", racconta. Passarono due anni prima che rivedesse l’Italia. "Ero responsabile degli espatriati rimasti lì. In quelle circostanze, l’ultima cosa a cui pensi è il cash flow o le operazioni".
Non era il primo difficile incarico all’estero per Descalzi, oggi alla guida di Eni da undici anni. Alla domanda di Ft su quanto resterà ancora alla guida della società, Descalzi risponde che "siamo in una situazione volatile, e non è facile cambiare leadership molto spesso. Ma ovviamente – aggiunge – un Ceo non può restare per sempre".
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